Oggi vi parlerò su come poter allenare la nostra intelligenza emotiva affinché ci aiuti non solo a migliorare noi stessi ma soprattutto a saperla utilizzare per migliorare nella nostra vita relazionale, quotidiana e lavorativa.
Facciamo un po’ di ripasso e ripartiamo dalle nostre emozioni, quelle sensazioni che il nostro corpo prova e che partono dal nostro cervello, più precisamente dall’amigdala, una struttura a forma di mandorla che si trova nel lobo temporale.
Evidenze neuroscientifiche hanno dimostrato che l’emozione è la prima risposta davanti a qualsiasi stimolazione esterna o interna:
tristezza, felicità, rabbia, disprezzo, disgusto, paura, sorpresa, gioia sono le emozioni primarie, secondo la classificazione che ci deriva dagli studi di Paul Ekman. L’amigdala elabora queste nostre emozioni che si generano a fronte di stimoli:
esterni, analizza e produce un’emozione corrispondente a una situazione ambientale particolare oppure ad esempio alle espressioni del volto ed i comportamenti delle persone con cui ci relazioniamo, il linguaggio del corpo per intenderci, capacità associata in senso generale alle relazioni sociali;
interni, dovute a pensieri, preoccupazioni, ricordi belli o sgradevoli.
Una volta recepito uno stimolo esterno/interno poi, l'amigdala è in grado di indurre nel nostro corpo dei meccanismi di reazione fisiologica: aumento della frequenza cardiaca, respiratoria, vasodilatazione/costrizione, tensione nervosa, eccitazione, paura, allarme ed aggressività e tutte quelle altre reazioni associate a emozioni.
L’amigdala valuta l’intensità emotiva delle situazioni e delle esperienze che viviamo anche in maniera ricorrente e tutto questo viene poi registrato sottoforma di “memoria emotiva” assumendo un ruolo chiave anche nei processi decisionali e motivazionali successivi.
Ma l’intelligenza emotiva cosa è e cosa fa a riguardo?
Viene definita come quella capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di saper gestire le emozioni in modo efficace. Questa consente di stabilire un equilibrio tra la parte razionale del nostro cervello e la parte emozionale.
L’intelligenza emotiva può aiutarci dunque a leggere le informazioni emotive affinchè possiamo modificare il nostro comportamento ed agire in maniera performante e migliorativa, non solo con noi stessi ma soprattutto con gli altri.
Non esistono emozioni negative o positive, esse sono sostanzialmente neutre ma, ad assumere un carattere negativo o positivo è invece il nostro comportamento in risposta all’emozione che stiamo provando in quel preciso momento. Pensiamo ad esempio alla rabbia per un turno di lavoro che sta andando storto o per il collega che tarda a darti il cambio, alla fila interminabile a causa del traffico del venerdì pomeriggio e tu hai fretta perché hai un importante impegno e stai tardando a causa di questo evento esterno. Sono situazioni a “rischio”, la tua pazienza è messa a dura prova, ti ribolle il sangue, la rabbia piano piano sale, colora il tuo viso, le espressioni del viso stesso ti portano a sbuffare, ad alzare la voce e a prendertela con chi ti sta attorno e che purtroppo non ha nessuna colpa se non quella di rimanere pietrificata davanti alla tua reazione “rabbiosa” ed inaspettata, soprattutto se sei descritto da chi ti conosce come persona aperta, solare e dal carattere mite.
Eh si, a perdere la pazienza prima o poi capita o è capitato a tutti… Hai alternative a riguardo? Sicuramente SI e il primo passo da fare è proprio su noi stessi, nel prendersi una pausa di riflessione, acquisire quindi una “saggezza” dell’emozione che ci aiuti a capire cosa si sta provando; quest’intervallo di riflessione breve ma determinante, è di sei secondi: questa è la durata dell’emozione che stiamo provando in quel momento, e saperla cogliere con il nostro pensiero, dandogli un nome, riconoscerla, ci permette poi di capire anche come saperla usare, adottando un comportamento che non sia deleterio per noi e per gli altri, bensì performante, che porti cioè ad un benessere sostenibile e duraturo nel tempo. L’intelligenza emotiva quindi ci aiuta a stare meglio, creando una connessione con noi stessi e con gli altri attraverso una correlazione fisica tra corpo ed emozioni. L’intelligenza emotiva è al 6° posto tra le competenze vincenti nel lavoro e nelle relazioni nel 2020, e questo è determinante perché diventa fondamentale puntare e lavorare sulle capacità relazionali che consentano di guidarci al cambiamento migliorativo di noi stessi.
Primo Step
Per imparare ad allenare la nostra intelligenza emotiva, bisogna accogliere l’emozione stessa, sentirla e nominarla e convogliare quindi i pensieri, le emozioni e le azioni.
Arrivati fino a qui, come possiamo proseguire?
Secondo step
Imparare ad essere consapevoli della potenzialità che ci dà l’utilizzo dell’intelligenza emotiva, che ci aiuta ad integrare e a bilanciare questi tre elementi.
Vediamo ora come poter lavorare su di noi e sulla nostra intelligenza emotiva allenandola e abituandoci ad allenarla giornalmente, con la finalità di essere più consapevoli di noi stessi, ad essere quindi empatici, ad esserlo con gli altri, a saper ascoltare noi stessi e di riflesso chi ci è intorno.
Riguardo ai pensieri, allenati a sintonizzarti sui tuoi sentimenti e sulle reazioni, questo ti porterà a conoscere te stesso.
Riguardo alle emozioni, allenati a rispondere, invece di agire di getto, ridimensionati, prenditi un momento e valuta le possibili alternative od opzioni, scegliendo te stesso.
Riguardo alle azioni, allenati a restare connesso, ricordando cosa è veramente importante per te, per quello che stai facendo e considera gli altri ed avvicinati a loro, guidando te stesso.
Terzo step…passare all’azione
Quando incomincerete ad adottare questo semplice ma importante allenamento?
Io personalmente ho iniziato subito, ma sono fiduciosa che anche voi farete altrettanto. Vedrete che gli altri se ne accorgeranno subito del vostro cambiamento. Lo sforzo iniziale è grande come in tutte le cose ma vedrete che man mano la cosa sarà molto motivante per voi per continuare a fare sempre meglio e vi peserà sempre meno.
Grazie per l’attenzione e aspetto un vostro feedback.
Al prossimo articolo…dove vi parlerò in maniera più dettagliata delle emozioni illustrandovi il “Modello delle Emozioni” di Plutchik.
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All rights reserved, 01/10 /2020
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